Storia e principi

I Principi Fondamentali

Garanzia e guida della nostra azione sono i sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Adottati nella XX Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell’ottobre del 1965, i Principi Fondamentali sono garanti dell’azione del Movimento, ma anche della C.R.I. e di ogni suo volontario e aderente.

principi CRI

Umanità
Nato dall’intento di portare soccorso senza discriminazioni ai feriti sui campi di battaglia, il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in campo internazionale e nazionale, si adopera per prevenire e lenire in ogni circostanza le sofferenze degli uomini, per far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e la salute; favorisce la comprensione reciproca, l’amicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli.

Imparzialità
Il Movimento non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, classe o opinioni politiche. Si sforza di alleviare le sofferenze delle persone unicamente in base ai loro bisogni, dando la priorità ai casi più urgenti.

Neutralità
Al fine di continuare a godere della fiducia di tutti, il Movimento si astiene dal partecipare alle ostilità di qualsiasi genere e alle controversie di ordine politico, razziale e religioso.

Indipendenza
Il Movimento è indipendente. Le Società Nazionali, quali ausiliari dei servizi umanitari dei loro governi e soggetti alle leggi dei rispettivi Paesi, devono sempre mantenere la loro autonomia in modo che possano essere in grado in ogni momento di agire in conformità con i principi del Movimento.

Volontarietà
Il Movimento è un’istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno.

Unità
Nel territorio nazionale ci può essere una sola associazione di Croce Rossa, aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all’intero territorio nazionale.

Universalità
Il Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in seno al quale tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente, è universale.

La storia della Croce Rossa


I fatti che hanno portato alla nascita della Croce Rossa risalgono al 24 giugno 1859, durante la seconda guerra di indipendenza italiana. È in tale data che sulle colline a sud del Lago di Garda, a San Martino e Solferino, si consumò una delle battaglie più sanguinose del 1800. Trecentomila soldati di tre eserciti (Francese, Sardo-Piemontese e Austriaco) si scontrano lasciando sul terreno circa centomila fra morti, feriti e dispersi. A Castiglione delle Stiviere, paese a sei chilometri da Solferino, esisteva già un ospedale e la possibilità di accedere all’acqua, elemento fondamentale nel soccorso improvvisato ai novemila feriti che, nei primi tre giorni, vennero trasportati a Castiglione.

Battaglia
La battaglia di Solferino

Nei pressi della battaglia passava un giovane svizzero, Jean Henry Dunant, venuto ad incontrare per i suoi affari Napoleone III. Egli si trovò coinvolto nella terribile battaglia, aggravata dalla “inesistenza” della sanità militare, e prestò aiuto coordinando le donne di Castiglione che avevano già iniziato a soccorrere i soldati. Successivamente descrisse il tutto nel libro Un Souvenir de Solferino, tradotto in più di venti lingue. Dall’orribile spettacolo nacque in H. Dunant l’idea di creare una squadre di volontari preparati e la cui opera potesse dare un apporto fondamentale alla sanità militare.

Dal Convegno di Ginevra del 1863 (26-29 ottobre) nacquero le società nazionali di Croce Rossa. L’anno dopo, il 15 giugno 1864, nacque a Milano la Croce Rossa Italiana, la quinta a formarsi, grazie all’intraprendenza del medico milanese Cesare Castiglioni.

Due mesi dopo, nella I Conferenza diplomatica di Ginevra, che terminò con la firma della Prima Convenzione di Ginevra (8-22 agosto 1864), fu sancita la neutralità delle strutture e del personale sanitario.